La campagna "Cambia il Gioco", promossa da Uisp Toscana in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, punta a trasformare lo sport in uno strumento concreto di prevenzione e cambiamento culturale. L'iniziativa coinvolge tutti i comitati territoriali dell'associazione, con l'obiettivo di rendere palestre, campi e spazi sportivi luoghi di rispetto, consenso e relazioni paritarie.
"Cambia il Gioco" nasce dalla consapevolezza che la violenza maschile contro le donne non è solo un'emergenza, ma una questione strutturale radicata nella società. "88 femminicidi in Italia nel 2024. Un numero che non è emergenza, ma struttura - sottolinea Lucrezia Iurlaro, referente del gruppo di lavoro politiche di genere di Uisp Toscana - è il risultato di una società patriarcale che ancora considera le donne come oggetti da possedere, corpi da controllare, vite di serie B".
Lo slogan ha un doppio valore: da un lato, richiama la necessità di cambiare le regole del gioco sportivo, spesso segnato da discriminazioni e violenze; dall'altro, invita a modificare le regole sociali del patriarcato. "Non vogliamo solo sensibilizzare, ma rendere ogni allenamento, ogni partita, ogni momento di aggregazione sportiva un'occasione per costruire una cultura diversa", aggiunge Iurlaro.
La campagna si fonda su dati allarmanti: una ricerca Soroptimist su oltre 870 atlete italiane rivela che il 44% ha subito violenza psicologica e il 77% è stata testimone di comportamenti inappropriati da parte di allenatori o dirigenti. "Lo sport, che dovrebbe essere luogo di crescita e benessere, può diventare teatro di violenze sistematiche se non interveniamo. lo sport non è neutro: può riprodurre o scardinare i modelli del patriarcato", sottolinea Iurlaro.
Uisp Toscana ha ideato cartelloni e una brochure informativa da affiggere e distribuire negli impianti sportivi che veicolano messaggi chiave fondamentali: riconoscere che nessun gesto è neutro, comprendere che l'educazione è il primo allenamento e praticare il consenso come parte del gioco. "Non chiediamo alle donne di proteggersi meglio. Chiediamo agli uomini di smettere di essere violenti - spiega Iurlaro - e iniziamo dall'educazione: quella che passa attraverso ogni allenamento, ogni spogliatoio, ogni momento di sport condiviso".
Ai comitati territoriali viene richiesto di stampare e affiggere i cartelloni entro il 25 novembre, distribuire la brochure durante le attività sportive e coinvolgere attivamente allenatrici, allenatori, dirigenti e atleti nella diffusione di questi messaggi.
Inoltre, è fondamentale documentare e condividere le iniziative sui social media con l'hashtag #CambiaIlGioco e taggando @uisptoscana. Chi desidera organizzare iniziative pubbliche con associazioni locali o centri antiviolenza può coordinarsi con Uisp Toscana per inserirle nella campagna regionale.
La campagna richiede un impegno collettivo: "Non servono eroi solitari, ma un'azione corale – spiega Marco Ceccantini, presidente Uisp Toscana - Ogni persona, educatore, allenatrice, dirigente, atleta, ha un ruolo attivo nel trasformare la propria comunità sportiva. La violenza di genere si combatte cambiando la cultura che la produce. Un gesto, una parola, un allenamento alla volta". "Il progetto – sottolinea il presidente - è il primo che Uisp Toscana adotta uniformemente in tutti i suoi comitati seguendo una modalità proposta nel congresso di febbraio scorso. E' solo l'inizio del percorso che abbiamo in mente: altre iniziative seguiranno a breve".

